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14 ottobre.. ASSEDIAMO il DdL. ore 11 al Bo

A tutte le componenti dell’Università di Padova:

Professori e ricercatori
Ricercatori non strutturati
Dottorandi
Precari ed intermittenti della ricerca e della docenza
Personale tecnico amministrativo

Oggetto: 14 ottobre, stato di agitazione presso il Palazzo del Bo di tutte le componenti dell’Università per un comune contrasto al c.d. DDL Gelmini

PER UN’UNIVERSITA’ PUBBLICA, PER LA RICERCA, PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
Il 14 ottobre verrà discusso alla Camera dei Deputati il progetto di riforma universitaria c.d. DDL Gelmini, un progetto che destruttura, precarizza, e mortifica l’Università pubblica nelle sue componenti, nell’assetto organizzativo, nei vitali finanziamenti per ricerca, docenza e diritto allo studio.

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Posted in General, Mobilitazioni.


Prima la carica in piazza delle Erbe poi la contestazione davanti al Bo

di Ernesto Milanesi
1 / 10 / 2010
Padova. Irriducibili, indisponibili, “indiani”. Sono gli anti-Gelmini senza se e senza ma; “pecore nere” dell’Università; quelli ancora di sinistra-sinistra che sfidano il riformismo unilaterale.iri hanno rovinato il cerimoniale: la piazza se non ha trionfato, almeno non si è fatto incantare.
Alle 10, gli anti-Gelmini in piazza dei Signori si notano soprattutto per il sound system “a palla”. Dal Liviano, invece, scatta insieme alla delegazione guidata dal presidente Michele Cortelazzo il bookcrossing di protesta. Il coordinamento dei ricercatori non strutturati dell’Ateneo distribuisce un documento sintomatico: “ proprio per riconoscere e migliorare la formazione universitaria crediamo sia indispensabile il ritiro del ddl”. Al Bo si chiede di non bandire contratti  a titolo gratuito, ma concorsi per inserire borsisti, assegnisti e dottorandi.

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Posted in General, Rassegna Stampa.


Dall’assemblea precaria di Bologna dell’8 ottobre..

DOCUMENTO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI PRECARI DELLA RICERCA E DELLA DOCENZA DELLE UNIVERSITA’

Bologna, 8 ottobre 2010

Noi, lavoratori precari della ricerca e della didattica vogliamo portare l’attenzione pubblica sulle difficili condizioni di lavoro nelle università italiane. Da anni svolgiamo attività di ricerca e di insegnamento sottopagate e senza diritti che contribuiscono in modo determinante al funzionamento degli atenei, eppure nelle proposte di legge, sulla stampa, nelle politiche d’ateneo, restiamo sempre dei fantasmi mai ufficialmente riconosciuti.

Diritto allo studio, diritto al lavoro, pari opportunità tra i sessi, libertà di insegnamento e di apprendimento: questa è l’università che vogliamo. Siamo convinti che l’università debba riformarsi democraticamente e dal basso, per offrire alla società italiana didattica di qualità, ricerca talentuosa ed un ruolo di costante e autonomo osservatorio critico. Vogliamo un’università che non crei fratture sociali o territoriali tra studenti e lavoratori, che non sfrutti il lavoro con contratti umilianti e privi di tutele, che non offra alle nuove generazioni come scelta unica il precariato a vita.

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Posted in Documenti.